Per la pesca c’è una nuova misura introdotta dal decreto interministeriale firmato da Luigi Di Maio, ministro del lavoro e Gian Marco Centinaio, titolare del dicastero alle politiche agricole. Oltre al tradizionale fermo pesca obbligatorio, finanziato nella Legge di Bilancio appena approvata con 11 milioni di euro, per la prima volta è stato introdotto nell’ordinamento italiano anche il fermo pesca non obbligatorio, riguardante i lavoratori dipendenti delle imprese marittime e i soci delle cooperative della piccola pesca (legge 13 marzo 1958 n° 250) per un importo complessivo di 16 milioni di euro riservato agli equipaggi. Si tratta di un ammortizzatore sociale cui potranno ricorrere le imprese per garantire un sostegno al reddito dei pescatori imbarcati su pescherecci costretti in porto per cause diverse dal classico fermo pesca obbligatorio. 5 milioni di euro per i casi di sospensione dell’attività derivante da cause quali insabbiamento dei porti, malattia del comandante, periodi di fermo pesca aggiuntivi decisi da OP o consorzi di gestione, condizioni meteo-marine avverse. Le domande per ottenere l’indennizzo dovranno essere presentate dagli interessati entro il 28 febbraio. di ItalianFoodToday
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Divieto di utilizzo di reti a strascico entro 100 metri di profondità dal 1 maggio al 31 luglio e riduzione dello sforzo di pesca del 10% per tre anni rispetto ai giorni consentiti tra il 2012 e il 2017. Sono alcune delle novità contenute nel piano di gestione pluriennale per gli stock ittici demersali nel Mediterraneo occidentale, approvato oggi dalla Commissione pesca dell'Europarlamento. Il provvedimento, indirizzato principalmente a Italia, Spagna e Francia riguarda la gestione degli stock di nasello, triglia, gamberetti rosa, scampi, gamberetti blu e rossi e gamberi rossi giganti, che vivono sul fondo marino. Il testo legislativo è stato approvato con 17 voti a favore, 5 contro e 1 astensione. Ora è necessario confermarlo nella plenaria della prossima settimana a Strasburgo, prima che possano iniziare i negoziati con i ministri dell'Ue. Le modifiche della Commissione pesca dell'Europarlamento al piano per il Mediterraneo occidentale mettono gli stock ittici a rischio di "totale collasso". E' quanto si legge in una nota della Ong Oceana. "Con il provvedimento così com'è ora - dichiara il direttore di Oceana Lasse Gustavsson - ci saranno meno pesci mediterranei sulle tavole in Francia, Italia e Spagna, meno posti di lavoro nel settore della pesca e metodi di pesca insostenibili continueranno a distruggere la vita marina". Secondo la responsabile pesca del Wwf Europa Samantha Burgess con "il voto di oggi gli eurodeputati hanno perso l'ennesima opportunità di affrontare le vere cause della pesca non sostenibile e cominciare a recuperare il nostro mare Mediterraneo, gravemente sovrasfruttato". di ANSA.it Scatta oggi il blocco delle attività di pesca nell’Adriatico. Durerà per 42 giorni, fino al 9 settembre, da Trieste ad Ancona, mentre nel tratto da San Benedetto e Termoli le attività si fermeranno il 13 agosto fino al 23 settembre, e da Manfredonia a Bari lo stop varrà dal 27 agosto al 9 ottobre. Per quanto riguarda il Tirreno il blocco delle attività scatterà da Brindisi a Roma dal 10 settembre al 9 ottobre e da Civitavecchia a Imperia dal 1° ottobre al 30 ottobre. Per Sicilia e Sardegna lo stop sarà fissato per un mese tra agosto e ottobre su indicazione delle Regioni. Il blocco vale per i grandi pescherecci mentre le barche delle piccola pesca possono continuare a operare. Coldiretti Impresapesca raccomandano ai consumatori di stare attenti: «In un Paese come l’Italia, che importa più di 2 pesci su 3, nei territori interessati dal fermo biologico aumenta peraltro il rischio di ritrovarsi nel piatto al ristorante prodotti stranieri o congelati. Per fare acquisti di qualità al giusto prezzo il consiglio di Coldiretti Impresapesca è di verificare sul bancone l’etichetta, che per legge deve prevedere l’a zona di pesca (Gsa). Le provenienze sono quelle dalle Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno), 10 (Tirreno centro meridionale), 11 (mari di Sardegna), 16 (coste meridionali della Sicilia), 17 (Adriatico settentrionale), 18 (Adriatico meridionale), 19 (Jonio occidentale), oltre che dalle attigue 7 (Golfo del Leon), 8 (Corsica) e 15 (Malta). Mail consumatore può anche rivolgersi alle esperienze di filiera corta per la vendita diretta del pescato che Coldiretti Impresapesca ha avviato presso la rete di Campagna Amica. di LA STAMPA La O.P. Bivalvia Veneto Società Cooperativa, in sinergia con il CO.GE.VO. (COnsorzio GEstione VOngole) di Venezia ed il CO.GE.VO. Chioggia, ha ottenuto la certificazione MSC (Marine Stewardship Council) per la pesca delle vongole nell’area veneta dell’Adriatico, poiché è stata giudicata sostenibile e ben gestita in seguito ad una valutazione condotta dal certificatore indipendente DNV-GL. Si tratta della prima attività di pesca a ricevere la più importante certificazione di sostenibilità non solo in Italia, ma in tutto il bacino del Mediterraneo. Composta da una flotta artigianale[1], l’Organizzazione di Produttori opera nei compartimenti marittimi di Venezia e Chioggia, e tutte le barche associate che pescano vongole rientrano nella certificazione. Le barche da pesca misurano dagli 11 ai 15 metri e ospitano a bordo una media di 2,5 persone ciascuna, operando 4 giorni alla settimana e rispettando un limite max giornaliero di pescato pari a 400 Kg per barca. Mentre il fermo biologico obbligatorio è di 2 mesi all’anno, i CO.GE.VO. di Venezia e Chioggia osservano un fermo biologico riproduttivo medio di 5 mesi l’anno. La vongola (Chamelea gallina) è un mollusco marino bivalve che caratterizza il fondale sabbioso dell’Adriatico tra i 3 e i 12 metri di profondità. Ricche di acidi grassi omega-3, vitamina B, ferro e proteine, le vongole sono una risorsa estremamente popolare in Italia, e un ingrediente fondamentale in ricette tradizionali conosciute in tutto il mondo come la pasta con le vongole. La pesca delle vongole nell’Alto Adriatico è iniziata circa 60 anni fa. Oggi si pesca prevalentemente mediante l’utilizzo di draghe idrauliche. L’ammontare annuale delle catture nel Veneto si attesta intorno a 4.600 tonnellate (media 2016-2017), ovvero il 26% della produzione nazionale. Attualmente il consumo del prodotto è per il 95% fresco e nazionale. Il 5% viene surgelato. La certificazione di O.P. Bivalvia Veneto, in collaborazione con i CO.GE.VO. di Venezia ed il CO.GE.VO. di Chioggia, non implica che tutte le attività di pesca italiane che utilizzano draghe idrauliche siano in linea con i requisiti degli standard di sostenibilità MSC, che considerano lo stato dello stock, la minimizzazione dell’impatto sull’ecosistema marino e una gestione efficace. L’attività di O.P. Bivalvia è stata giudicata conforme agli standard ambientali di sostenibilità MSC in seguito ad un’analisi dei dati relativi allo specifico contesto in cui si svolge l’attività di pesca, in particolare sullo stato dello stock, la minimizzazione dell’impatto sull’habitat e sull’ecosistema, e la gestione che viene adottata per regolare e controllare ciascuno di questi elementi. O.P. Bivalvia Veneto impiega le draghe idrauliche su una superficie pari al 35% dell’area popolata dalle vongole, e viene messo in atto sistematicamente un piano di rotazione per permettere il pieno recupero delle aree sfruttate. Periodicamente vengono, inoltre, effettuate importanti attività di spostamento di banchi naturali, utili a riseminare il prodotto in aree meno produttive. Successivamente le stesse zone di mare vengono interdette alla pesca, creando nursery fondamentali dal punto di vista biologico-riproduttivo. In collaborazione con l’Istituto di Ricerca Agriteco, vengono effettuati metodicamente monitoraggi scientifici regolari sia nell’area di pesca, che nelle aree limitrofe, per assicurare che l’attività di pesca sia svolta in linea con gli obiettivi di gestione. Infine, le barche da pesca sono soggette a un controllo in tempo reale con un sistema satellitare per verificare la conformità dell’attività al piano di gestione; oltre al regolare controllo da parte delle autorità preposte, è in atto un sistema sanzionatorio interno qualora si riscontrassero eventuali infrazioni. Gianni Stival, Presidente di O.P. Bivalvia Veneto, afferma: “Siamo estremamente orgogliosi di questo risultato, che significherà impiegare ulteriore lavoro ed un impegno continuativo nelle nostre attività quotidiane, ma anche un grande prestigio. L’O.P. Bivalvia Veneto, in piena sinergia con il CO.GE.VO di Venezia ed il CO.GE.VO. di Chioggia, quest’ultimo guidato dal Presidente Boscolo Michele Marchi, si impegna ogni giorno, e continuerà a impegnarsi sempre di più, per ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente. Essere la prima attività di pesca ad ottenere questa prestigiosa certificazione in tutto il Mediterraneo è un risultato davvero importante, che festeggiamo insieme ai 105 proprietari delle imbarcazioni che formano la cooperativa, e naturalmente alle loro famiglie, che sono tutte direttamente coinvolte in questa attività artigianale.” Francesca Oppia, Program Manager di MSC per l’Italia, dice: “Accogliamo questa certificazione con grande entusiasmo. È estremamente importante sottolineare come questa certificazione non sia un punto di arrivo, bensì un punto di partenza per O.P. Bivalvia Veneto, che dovrà continuare a lavorare anno dopo anno per poter soddisfare tutti i criteri necessari a mantenere la certificazione e apportare continui miglioramenti per garantire la sostenibilità della propria attività. Sebbene lo stock delle vongole sia monitorato regolarmente e sia stata implementata una strategia di gestione per assicurarne la sostenibilità nel lungo termine, la valutazione indipendente ha evidenziato alcune “condizioni” (aree di miglioramento), che dovranno essere soddisfatte entro 4 anni per manterenere la certificazione e per una gestione sempre più sostenibile. Ci auguriamo che questa certificazione sia solo la prima di tante altre, perché il Mediterraneo, in cui il 90% degli stock ittici valutati sono sovrapescati, ha veramente bisogno di un grande impegno verso la sostenibilità.” Le “condizioni” evidenziate dal certificatore indipendente hanno l’obiettivo di assicurare una gestione sostenibile della pesca nel medio e nel lungo termine, per cui a O.P. Bivalvia Veneto e ai CO.GE.VO di Venezia e Chioggia è stato richiesto di dimostrare secondo parametri scientifici che lo stock è gestito a livelli uguali o superiori al rendimento massimo sostenibile (RMS). Inoltre è prevista la messa in atto di un regolare monitoraggio scientifico di tutte le catture (quantità per stagione, distribuzione spaziale, impatto…) al fine di monitorare e minimizzare l’impatto della pesca sulle specie che non sono obiettivo diretto dell’attività. di MeteoWeb.eu Attese più di 120 mila persone nei sei stand con due punti per aperitivi e cicchetti Sarà aperta la mostra internazionale sul calcio con una sezione sui fratelli Ballarin. CHIOGGIA. Anche una mostra internazionale sul calcio alla 81sima Sagra del pesce che da venerdì al 22 luglio trasformerà per 10 giorni corso del Popolo in un grande ristorante all’aperto. Molte le novità di questa edizione, dalle mostre agli stand di cicchetti e ostriche, dai giovani ciceroni alla navetta gratuita con orario prolungato. Dopo il 2017, con 120.000 pasti serviti, l’amministrazione comunale tenta di alzare ulteriormente l’asticella con molte novità. Quest’anno gli stand saranno solo sei (non sette) perché l’area di piazza Granaio non è utilizzabile per la presenza del cantiere e saranno tutti sistemati lungo la piazza perché anche l’Isola di San Domenico (in parte privata) non è più disponibile. Gli stand (Asi Ciao davanti le poste, Uisp davanti la banca, organizzazione produttori Fasolari davanti al municipio,coop sociale Impronta in campo Duomo, coop Vongolari in campo San Martino, coop Sciabica davanti a palazzo Morosini) apriranno alle 19 e proporranno ricette tipiche a base di pesce. Per la prima volta ci saranno anche due punti per aperitivi e assaggi: la cicchetteria ciosota gestita da Teatro&musica davanti calle Filippi e la degustazione di ostriche con la coop Clam davanti calle San Cristoforo. «L’obiettivo è di aumentare ancora i numeri già da record delle ultime edizioni», spiega il sindaco Alessandro Ferro, «la sagra è un orgoglio per la città e per tutto il Veneto, quest’anno anche la Regione ci ha dato il patrocinio. Per rendere l’appuntamento sempre più attrattivo abbiamo ideato molti eventi a corollario, in particolare tre mostre, e abbiamo migliorato il servizio navetta». Si potrà parcheggiare gratuitamente in Val da Rio (o a pagamento nel park comunale di Borgo San Giovanni) e salire sulle navette che dalle 18 alle 24.30 faranno la spola ogni 15-20 minuti dal centro. Negli stessi giorni della sagra sarà aperta la mostra “In viaggio con la storia del calcio”, promossa dall’Associazione italiana cultura sport (Aics), curata dai collezionisti del Museo del calcio internazionale Renato Mariotti e Luigi Carvelli. La mostra farà solo 15 tappe in tutta Italia e è stata scelta Chioggia proprio per i numeri record della sagra. In vetrina cimeli unici della storia del calcio come le maglie originali di Pelè, Maradona e Platini, palloni degli anni Trenta e scarpini, ma anche una sezione tutta locale con materiale sul Grande Torino concesso dalla famiglia di Aldo e Dino Ballarin. Le altre due mostre sono dedicate a “Aspetti di vita e di lavoro a Chioggia negli anni Ottanta” con le foto di Duilio Avezzù e “Nodi da mar” con i quadri di Ariosto Salvagno. Tutte le sere, dalle 21.30, verranno proposti spettacoli itineranti e in piazza Vigo. Tra le proposte: una tribute band dei Pooh, il coro popolare chioggiotto, la banda cittadina, animazioni sui trampoli e in bici, le Bambole, magia e animazioni di strada. Novità anche sul frote della lotta all’abusa degli alcolici. Il 20 luglio in corso del Popolo ci sarà l’equipe di What’s Up, l’iniziativa di Titoli minori che rientra nel progetto Safe night della Regione, per la prevenzione al consumo di sostanze e alcol nei luoghi di divertimento. L’unità mobile sarà provvista di etilometro per fare test anonimi e informare i giovani. di La Nuova di Venezia e Mestre Pan: "Sostegno a innovazione settore, no a riduzione fondi con nuova pac" Con il via libera da parte della terza commissione consiliare può decollare in Veneto il terzo bando regionale rivolto alle imprese ittiche venete della pesca professionale e dell’acquacoltura, nell’ambito della programmazione FEAMP 2014-2020. “Il bando, che vale 21 milioni di euro - ricorda l’assessore regionale all’agricoltura e alla pesca, Giuseppe Pan - mira a dare sostegno alle imprese che ammodernano, innovano e diversificano le proprie attività in un ottica di maggior tutela ambientale e un uso più efficiente delle risorse naturali secondo i principi fissati dalle normative comunitarie di settore. Sono 24 le misure finanziate, 20 per la pesca e 4 per l’acquacoltura”. Le risorse messe a bando sono pari a 21.229.160 euro, che unitamente alle risorse rese disponibili nei due precedenti bandi (15 milioni di euro) e ai 6,4 milioni destinati ai due Gruppi di azione costiera (FLAG) veneti, il GAL Venezia Orientale (VEGAL) e il GAC di Chioggia e Delta del Po, rappresentano l’intera disponibilità finanziaria del fondo FEAMP, in capo alla Regione del Veneto, destinata al comparto ittico. “Lo stato di avanzamento del programma risulta in linea con quanto previsto dalle disposizioni comunitarie e con il programma operativo nazionale FEAMP- sottolinea Giuseppe Pan - e colloca il Veneto tra le regioni più virtuose a livello nazionale”. “Mancano ancora oltre due anni alla conclusione del ciclo settennale della programmazione comunitaria - ricorda l’assessore – e la Regione Veneto, dati i tempi ancora disponibili, potrà apportare eventuali rimodulazioni finanziarie, mirate in particolare ad integrare quelle misure di intervento che si sono rivelate di maggior interesse per le imprese ittiche del territorio”. “Regione e operatori del mondo ittico guardano tuttavia con grande preoccupazione alla ventilata riduzione dei fondi Ue per il prossimo ciclo finanziario 2021-2017 – avverte l’assessore – consapevoli del rilevante interesse economico che il comparto ittico riveste nelle regioni adriatiche. La prospettiva di un taglio del 5 per cento alle risorse Feamp rischia di mettere a repentaglio l’attività delle nostre flotte e, soprattutto, la competitività delle piccole e piccolissime imprese che sinora stanno garantendo l’equilibrio tra istanze produttive e commerciali e sostenibilità ambientale. Sono in contatto diretto con il ministro dell’Agricoltura Centinaio perché, in sede europea, il governo italiano si batta al fine di definire con chiarezza i criteri utilizzati per la distribuzione dei fondi e per introdurre più flessibilità per gli aiuti alle flotte tenute a rispettare fermi temporanei . In particolare, per le flotte della piccola pesca, c’è bisogno di semplificare e alleggerire gli obblighi e di promuovere di più e meglio le possibilità di integrare attività ittiche e turismo”. di Treviso Today Nessun dubbio da parte degli esperti sull'avvistamento lungo il canale del Brenta: "Godetevi l'incontro, ma non cercate di toccarle" CHIOGGIA. Emozionante incontro con una foca monaca, che si è spinta fino al Canale del Brenta. A raccontare ai volontari della Lipu il fortunato faccia a faccia con il simpatico animale, una coppia di ritorno con la propria barca in darsena, verso le 18 di domenica sera: all'improvviso - hanno raccontato - vicino alla barca è apparsa la piccola testa curiosa, che si è subito immersa. Quando ormai credevano di aver quasi preso un abbaglio, ecco la foca riemergere proprio dietro la barca, in tutta la sua simpatica bellezza: neppure il tempo di mettere mano al cellulare, che l'animale è scomparso nuovamente. Ma per la Lipu e il suo Gruppo avvistamento foca monaca non c'è dubbio, non si è trattato di un abbaglio: un esemplare di foca è tornato a spingersi all'interno della laguna di Venezia, come era già accaduto nel 2013, quando per settimane gli avvistamenti si susseguirono a Venezia. "Non ho dubbi riguardo a questo avvistamento, che ne confermano altri: la foca monaca è tornata ed è una bellissima notizia", commenta Enrico Coppola, presidente del Gruppo di avvistamento foca monaca, "confermata anche dai resti di un esemplare, trovati al confine con l'Emilia. c'è una colonia numerosa lungo le coste croate e qualkche animale si spinge fino a noi. L'importante, se li incontrate, è non cercare assolutamente di toccarle e di tenere a bada gli animali domestici. Per il resto, godetevi questo incontro magnifico". di La Nuova di Venezia e Mestre Entro la fine di giugno la grande ruota “Around Chioggia”, del valore di mezzo milione di euro, sarà installata all’interno dello stabilimento InDiga. SOTTOMARINA . Una ruota panoramica alta 33 metri in diga. Entro la fine di giugno la grande ruota “Around Chioggia”, del valore di mezzo milione di euro, sarà installata all’interno dello stabilimento InDiga, grazie a un accordo tra la ditta, la Rides solutions di Bergantino (Rovigo), il Comune e alcune sigle turistiche (Asa, consorzio di promozione Lidi di Chioggia, Confesercenti, Ascot). Si tratta di una giostra di grande impatto, con 24 vetture per 144 passeggeri, del peso di 120 tonnellate. «Anche Chioggia avrà la sua grande ruota panoramica», spiega il sindaco Alessandro Ferro, «che contraddistingue ormai le più belle e importanti città di mare della nostra penisola. Dalla ruota sarà possibile ammirare il litorale, la laguna e il centro storico di Chioggia». L’iter autorizzativo si sta concludendo e a giorni la ruota dovrebbe comparire in città. «Avevamo bisogno di qualcosa di innovativo», sostiene il presidente degli albergatori Asa, Giuliano Boscolo Cegion, «che facesse parlare di noi e che fosse un volano per il rilancio dell’immagine di Chioggia e di supporto allo sviluppo imprenditoriale delle attività del settore turistico. Credo molto che si possa essere competitivi solo se facciamo rete, se lavoriamo assieme per dare a Chioggia e Sottomarina quella marcia in più e poter offrire servizi di qualità e prodotti interessanti». A Bergantino è presente il distretto della giostra più importante al mondo. «Crediamo molto in queste nuove attrazioni», spiega il titolare di Rides solutions, Romeo. Dalla Valle, «e crediamo molto nelle potenzialità di Chioggia e Sottomarina. Abbiamo voluto investire qui perchè, oltre a accogliere turisti stranieri, è il punto di riferimento per molti residenti veneti che il fine settimana si riversano nella lunghissima spiaggia». di La Nuova di Venezia e Mestre “La riforma del codice della nautica ha portato grandi novità legislative nel settore nautico italiano, in stallo da diversi anni, con semplificazioni burocratiche all’utenza, anche se come come spesso accade, le innovazioni non sono mai di gradimento a tutti”. È il commento del vicesegretario nazionale della sezione nautica della Confarca, Marco Morana, in merito ad un servizio andato in onda su Canale 5 – nel tg satirico Striscia la Notizia – in cui viene evidenziato che con la nuova riforma alcuni motori marini che superano determinate caratteristiche sono rientrati nell’obbligo della patente nautica, tra cui anche quelli da 40 cavalli. “Comprendiamo il disappunto manifestato da alcuni operatori del settore e siamo certi che il Ministero troverà una soluzione con i decreti correttivi entro i termini di Legge, soprattutto in vista dell’estate – afferma Morana – Tuttavia, la Confarca ci tiene a far riflettere l’opinione pubblica su alcuni aspetti che nel servizio proposto da Striscia la Notizia non sono emersi: è ammissibile che in Italia un ragazzo di sedici anni possa navigare con una barca su cui è montato un motore di 40 cv?” Morana fa notare che “alcune unità navali equipaggiate con questi motori riescono a navigare ben oltre i 40 nodi di velocità senza che il conduttore conosca alcuna normativa e disciplina nautica, in beffa alla sicurezza della navigazione e dei bagnanti”. Un’anomalia tutta italiana, quella che fino a qualche mese fa si registrava nei nostri mari: “Basta guardarci intorno per vedere che in Francia dopo i 9 cv di potenza del motore è obbligatoria la patente nautica, mentre in Croazia addirittura dopo 5 cv – chiosa Morana - L’anno scorso, le statistiche presentate al Salone Nautico di Genova dalla Guardia Costiera hanno mostrato dati allarmanti: la maggior parte dei sinistri nautici avvengono a poche miglia di distanza dai litorali italiani e, guarda caso, trattasi di natanti condotti senza l’obbligo della patente nautica”. “Pertanto, piuttosto che diffondere l’idea che sia giusto navigare senza un’adeguata formazione, in analogia a quanto già avvenuto nel campo automobilistico per i ciclomotori – conclude Morana – sarebbe opportuno gettare le basi anche in Italia per una giusta cultura nautica, divulgare i principi fondamentali per una necessaria sicurezza in mare a tutela dei bagnanti e di chi naviga: prima di mettersi al timone di una barca con motore potente occorre conseguire la patente nautica”. di Press Mare Proseguono i controlli del Nucleo Natanti dei carabinieri di Venezia contro i pescatori abusivi di molluschi. La scorsa notte, nelle acque a ridosso del Canale dei Petroli, tra Marghera e Venezia, i carabinieri hanno sequestrato un'imbarcazione per la pesca dei molluschi, denunciato due persone e sequestrato una tonnellata circa di vongole abusive. I carabinieri, nel loro giro di perlustrazione notturno, avevano notato alcune barche ferme in laguna mentre stavano pescando. Una di queste, una cosiddetta vongolara, era provvista di una grossa draga vibrante completamente immersa nell'acqua. I due pescatori a bordo della vongolara, entrambi dell'isola di Pellestrina, sono stati denunciati. Sequestrate le vongole appena pescate, quasi una tonnellata, che è stata riscaricata in acqua. Le vongole erano state pescate in una zona vietata per le pessime condizioni igienico sanitarie e valevano complessivamente circa 6-7 mila euro. Sequestrata anche l'imbarcazione. Lo scorso anno il Nucleo Natanti ha denunciato 33 persone e sequestrato una ventina di imbarcazioni oltre che almeno 6 tonnellate di vongole. di Milano Post |